bisacce
sacche in stoffa pesante o cuoio, identiche che i viaggiatori si mettevano sulla spalla o sulla groppa della cavalcatura Borsa capace e floscia da portare sulla spalla o a tracolla
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Antiquariato Siciliano
sacche in stoffa pesante o cuoio, identiche che i viaggiatori si mettevano sulla spalla o sulla groppa della cavalcatura Borsa capace e floscia da portare sulla spalla o a tracolla
Qafiz (arabo:قفيز) o Cafiz è una misura tradizionale araba di volume. È ancora usata in almeno una nazione – la Libia – per misurare la quantità di olio di oliva. In Libia misura all’incirca 7 litri. Una misura da essa derivata (il cafisu, cafiso o caffiso) è ancora in uso a Malta, Calabria e Sicilia e viene anche essa usata per l’olio di oliva, generalmente ha una capacità di 16-17 litri. In particolare, nella zona etnea della Sicilia, il cafiso di olio equivale a 16 chili, giacché in questo territorio tradizionalmente l’olio viene misurato in unità di peso piuttosto che in unità di volume. Anticamente un’unità di misura omonima (detta anche cafesse) veniva usata per misurare il grano.
Fonte: Wikipedia
Il Fascismo ha dato grande impulso ai lavori pubblici destinati ad
accrescere l’attrezzatura civile ed economica della Nazione, con una visione unitaria ed organica degli effettivi bisogni del paese e con una celerità e tempestività di esecuzione. L’organicità del programma e la rapidità dell’attuazione sono i due elementi che spiegano come il Fascismo abbia potuto raggiungere, in pochi anni, risultati di gran lunga superiori a quelli raggiunti, nei decenni precedenti, dai passati governi. La rivoluzione fascista trovò questo settore importantissimo della vita nazionale pressoché abbandonato in rapporto al progresso tecnico e alle accresciute esigenze dei paese.
Questo libro in particolare descrive tutte le opere realizzate in Sicilia da Mussolini . strutture pubbliche che anno migliorato la vita della intera popolazione-
Le cavagne erano piccoli contenitori costruiti con la canna che i venditori ambulanti utilizzavano per trasportare la ricotta .
Un altro uso del mortaio sin dai tempi antichi si aveva nell’alchimia, nell’erboristeria, nella farmacia. Il più usato dagli speziali era il mortaio di bronzo, che veniva forgiato nelle botteghe di molte località europee (in Italia soprattutto Veneto e Toscana), utilizzando lo stesso stampo delle campane. La forma restò molto semplice fino al ‘300, quando le uniche decorazioni erano costolature verticali o semplici pomi di presa. Nel ‘400 comparirono modesti fregi e cartigli con motivi geometrici o religiosi. Fu nel Cinquecento che il mortaio diventò un oggetto d’arte: le decorazioni rappresentavano varie simbologie presentando soggetti animali e vegetali. Nel 1600 e alla fine del 1700 le decorazioni floreali impreziosirono questo antico strumento
pentole e calderoni in rame che si usavano in cucina e che non potevano mancare in ogni casa.
Oggi, sicuramente sostituiti dalle moderne pentole in acciaio
l’apprezzamento e la diffusione della bevanda che accompagna il finepasto, con qualche dolcetto, funge da colazione o spuntino, che soprattutto svolge ruolo di aggregazione sociale.Segno della diffusione della bevanda. I prestigiosi macinini prendono piede anche in italia, utilizzati per ridurre in polvere i chicchi del caffè con un meccanismo a manovella.
i primi modelli più semplici e grezzi furono man mano sorclassati da modelli più funzionali in legno e finemente decorati.
Bilancia in rame con due piattti pendenti utilizzata per pesare alimenti
Forme con vari soggetti in terracotta smaltata che venivano utilizzate anticamente per modellare e dare forma alla marmellata di mele cotogno una ricetta tipica in uso tutt’ora in Sicilia .